Solenne Albert – Stimolare i propri neuroni !

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Il testo di Jacques–Alain Miller, “Neuro, il nuovo reale” ci dà una bussola solida per cernere le sfide cruciali del congresso PIPOL 9. In questo testo, Miller indica che “Il cognitivismo è l’ideologia in cui [c’è] la credenza che l’uomo è una macchina che tratta l’informazione, […]. Il risultato è l’identificazione dell’uomo alla macchina informatica”(1). Un altro processo ha incrociato questo sviluppo straordinario dell’uomo, concepito come una macchina, precisa Jacques-Alain Miller: quello dell’uomo studiato a partire dai dati usciti dall’osservazione del suo cervello. “Questo materialismo meccanico che è il cognitivismo ha trovato il suo oggetto principale: il cervello. Si arriva alla conclusione che è là che tutto succede, è il luogo, un luogo di confluenze. (…) grazie a ciò che si è sviluppato da 15 anni, la diagnostica per immagini tramite la risonanza magnetica che permette d’immaginare l’attività neuronale, noi siamo dotati oggi di un immaginario molto potente a proposito del simbolico”. Il cervello è un nuovo significante padrone, che permette di credere che sarebbe possibile capire ogni cosa, spiegare tutto, grazie al cervello. L’amore, gli apprendimenti, i gusti che si hanno…, nulla sfugge a queste spiegazioni pseudoscientifiche!

Un esempio tra mille, quest’articolo di Le Monde “Come il cervello apprende osservando”, dove ci spiegano che dei lavori recenti hanno mostrato sul topo “che un circuito cerebrale specifico assicura l’apprendimento fondato sull’osservazione di un congenere”(2). Non c’é nessuna scoperta … è la montagna che partorisce un topolino! O ancor meglio lo studio che ha trovato un’eco nell’articolo di Le Monde intitolato “Il cervello si nutre di cambiamento”(3). Poiché  vi si osserva che la produzione di neuroni cessa quando si smette di apprendere, è dunque scientificamente provato …. che l’essere umano sviluppi competenze cerebrali, imparando… è quasi lapalissiano! Qual’ è la conseguenza di quest’evidenza metamorfosizzata in ideale super-egoico? … Bisogna “stimolare” i propri neuroni! La sovrastimolazione è una conseguenza di questa utopia, che si riveste degli ideali della scienza. E perché non far imparare fin dalla scuola elementare, ai nostri bambini, una molteplicità di lingue? Inoltre, più vi stimolate il cervello affinché apprenda, più voi aumentate le sue “attitudini cognitive”, la sua intelligenza!

L’intelligenza è un termine faro, utilizzato in politica. Il ministro dell’educazione nazionale lo dice senza peli sulla lingua: auspica di appoggiarsi sulle neuroscienze per aumentare il potenziale degli allievi e “rivoluzionare la scuola”. È ciò che preconizza lo psicologo Stanislas Dehaene sul quale il ministro si appoggia. Bisogna “ricompensare la curiosità” affinché il bambino “sviluppi tutte le risorse del suo cervello”(4). Da qui a dire che la scuola “uccide la curiosità dei bambini”… non c’è che un passo … fatto facilmente. Esistono secondo lui, “tre modi in cui la scuola può uccidere la curiosità”. Uno tra queste è di “non fornire, a questo super computer che è il bambino piccolo, un ambiente sufficientemente stimolante”(5).

Far equivalere l’essere umano al suo cervello, ridurlo a degli stimoli-risposta suscettibili d’essere identificati tramite la tecnologia medica per immagini, testimonia il sogno che esisterebbe “una scienza matematica del pensiero e questa a partire da un organo dell’essere vivente, il cervello”(6). Il sogno che l’essere umano sia una macchina sempre più performante … Le scienze cognitive considerano che il corrispondente reale della psiche sia il cervello, ci indica Jacques-Alain Miller. “Detto ciò, l’essenziale dell’operazione cognitivista è l’inferenza; a partire da certi fatti dell’osservazione, si inferiscono i processi mentali […] Altrimenti detto, la psicologia è passata dall’osservazione dei comportamenti all’osservazione dei neuroni”. Questo “desiderio di padronanza”(7) è un desiderio che rigetta l’inconscio, che è per eccellenza, ciò che sfugge, ciò che fallisce, ciò che si manifesta laddove non ce lo si aspettava e così suscita la sorpresa …

Un significante fondamentale è escluso da questo sogno cognitivista: quello del desiderio, in particolare sotto la forma del capriccio, dell’imprevedibile, di ciò che non si spiega e neppure si programma, e neanche si può prevedere o inferire.

Traduzione di Francesca Carmignani
Revisione di Laura Pacati

  1. Jacques-Alain Miller, « Neuro-, le nouveau réel », in La Cause du désir n°98, p. 116.
  2. « Comment le cerveau apprend en observant » in Le Monde, 8 maggio 2018.
  3. Cfr. Le Monde, 22 aprile 2018.
  4. Stanislas Dehaene, psicologo, neuroscienziato, il 30 ottobre su France Culture.
  5. Idem.
  6. JAM, Ibidem, p.118.
  7. JAM, ibidem, p.120.
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